Per rilanciare l’edilizia approvato un bonus fiscale “unico” del 50%. In particolare, la detrazione Irpef per le ristrutturazioni sale dal 36 al 50% con tetto di 96mila euro (oggi è a 48mila) ma solo fino al 30 giugno 2013. Viene allineato al 50%, sempre fino al 30 giugno 2013, anche il bonus per l’efficienza energetica: ma in questo caso si tratta di una proroga con penalizzazione perché lo sconto scende rispetto al 55% che sarà in vigore fino al 31 dicembre 2012. Arriva l’esenzione Imu triennale sugli immobili invenduti.
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Decreto per la crescita.Maggiore la detrazione fiscale sulle ristrutturazioni!Ma solo fino a giugno 2013
Posted in detrazione fiscale 55%, Ristrutturare casa, tagged 55%, aumento detrazione fiscale, covertec, dal 36 al 50%, detrazione fiscale 36%, detrazione fiscale 55%, Detrazioni 55%, detrazioni fiscali, lavori in casa, massimo 96.000, Ristrutturare casa, Ristrutturazione casa on 15 giugno 2012| Leave a Comment »
Decreto infrastrutture – bonus fiscale sulle ristrutturazioni casa aumentato
Posted in detrazione fiscale 55%, Ristrutturare casa, tagged covertec, detrazione fiscale 36%, detrazione fiscale 55%, lavori in casa, progettazione, Ristrutturare casa on 1 giugno 2012| 1 Comment »
Bonus fiscale 36%. Confermato l’aumento delle detrazioni per le ristrutturazioni degli immobili. La bozza del Dl Infrastrutture che andrà probabilmente all’esame del Consiglio dei ministri alla prossima riunione prevede l’innalzamento delle soglie di detrazione Irpef, fino al 31 dicembre 2014, per favorire interventi di ristrutturazione edilizia, con lo scopo di incentivare la ripresa del mercato delle costruzioni. L’intervento prevede di innalzare le detrazioni Irpef rispettivamente al 50 per cento, per le spese per ristrutturazioni edilizie, e a 96.000 euro, il limite massimo di detrazione per ciascuna unità immobiliare. Doppio incentivo, dunque. Da una parte il limite massimo delle detrazioni sale dal 36% al 50%. Dall’altra il tetto massimo di spesa ammissibile raddoppia: passando da 48mila a 96mila euro. Una misura choc, pensata per imporre una cura da cavallo ai cantieri: settore che boccheggia da anni. Le minori entrate per lo Stato, determinate dall’innalzamento delle soglie di detrazioni proposte, sono parzialmente compensate dal maggior gettito di imposte, che si determinerebbe grazie all’aumento di entrate connesse all’aumento del numero di interventi che si prevede la norma possa generare sul fronte del gettito.
C’è anche il bonus 55%. Prorogata di un anno da fine 2012 alla fine del 2013 la detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica. L’entità della detrazione viene confermata al 55%.
Decreto Monti Salva Italia . Novita’ sulla detrazione del 36%
Posted in detrazione fiscale 55%, Ristrutturare casa, tagged 36% on 21 febbraio 2012| 1 Comment »
Il cosiddetto decreto “salva Italia” del Governo Monti (Dl 201/2011 convertito nella legge 214/2011), ha reso definitiva, trasferendola del testo unico delle imposte dirette, la detrazione del 36% sugli interventi edilizi (chiamata anche “bonus ristrutturazioni”), ovvero la possibilita’ di detrarre dalle tasse, in sede di dichiarazione dei redditi, una parte (il 36%) delle spese sostenute durante l’anno per la ristrutturazione della casa.
Oltre ad introdurre nuove norme (Dpr 917/86, nuovo articolo 16 bis) il decreto ha limitato la validita’ delle “vecchie” regole al 2011, annullando di fatto la proroga a tutto il 2012 scattata con la precedente legge Finanziaria, agendo direttamente sull’art. 17 della Legge 244/2007, che quindi resta applicabile solo ai casi che coinvolgono il periodo 2008-2011.
Con le varie leggi finanziarie passate e’ anche stata prorogata definivamente l’iva ridotta al 10% sugli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuati su immobili residenziali.
Ulteriormente prorogata a tutto il 2011 anche la possibilita’ di usufruire dei benefici in caso di acquisto di abitazioni ristrutturate. Per i dettagli si veda la nota in fondo alla scheda.
Non usufruibile, invece, il cosiddetto “bonus arredi”, una detrazione del 20% sugli acquisti di mobili ed elettrodomestici abbinati alle ristrutturazioni edilizie, attivato nel 2009 ma non rinnovato per gli anni successivi.
In questa scheda vengono approfondite le “vecchie” normative applicabili alle ristruttrazioni messe in atto fino a tutto il 2011, mentre per quelle attivate, e pagate, nel corso del 2012 si rimanda alla nuova scheda RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE dal 2012: LE NUOVE REGOLE PER LA DETRAZIONE DEL 36%.
RIEPILOGO PRINCIPI GENERALI DEL “BONUS RISTRUTTURAZIONI”:
Le detrazioni si possono applicare ai lavori effettuati in case di abitazione e nelle parti comuni degli edifici residenziali nel corso dell’anno. Questo per ogni singolo immobile sul quale si siano effettuati lavori di manutenzione o di ristrutturazione, nel limite massimo di 48.000 euro gia’ detto.
Nel caso in cui nei lavori sia coinvolta una pertinenza, anche accatastata separatamente, spetta un unico limite massimo di spesa di 48.000 euro su cui calcolare la detrazione, come specificato dall’Agenzia delle entrate con varie risoluzioni (n.124 del 4/6/07 e n.181 del 29/4/08)
Naturalmente, se all’inizio dei lavori l’unita’ immobiliare e’ una sola ed alla fine dei lavori fossero diventate due, fa fede il numero originario.
Ogni anno, per dieci (cinque o tre, a seconda dei casi) anni, il contribuente detrarra’ la quota di spesa relativa, nei limiti dell’imposta dovuta per l’anno in questione. Cio’ significa che se la spesa annua detraibile risulta superiore all’Irpef che deve essere pagata, la detrazione sara’ solo pari all’Irpef ed il resto della cifra andra’ perso, non essendo recuperabile l’anno successivo (ne’ tantomeno rimborsato!).
CHI NE USUFRUISCE
Possono usufruire della detrazione tutti gli individui soggetti all’Irpef e non riguardano solamente i PROPRIETARI, ma anche tutti gli altri che siano titolari di diritti reali sugli immobili, e che ne sostengono le spese.
Ecco le varie categorie legittimate alle detrazioni:
– il proprietario od il nudo proprietario;
– il titolare di un diritto di usufrutto;
– il titolare di un diritto di uso;
– il titolare di un diritto di abitazione o superficie;
– il locatario;
– il comodatario;
– il familiare convivente del possessore o del detentore dell’immobile, anche se non legalmente sposato (a patto che i bonifici e le fatture sono a lui intestati). Vedi Cassazione 26543/2008;
– i soci di una cooperativa, sia essa divisa, indivisa o semplice;
– gli imprenditori individuali, eccetto che per gli immobili strumentali o la merce;
– l’acquirente che, nel caso di compromesso in fase di vendita, sia gia’ immesso nel possesso ed esegua per se’ i lavori (e’ necessario che il compromesso sia gia’ stato registrato e che l’acquirente indichi gli estremi di tale registrazione nell’apposito modulo di inizio lavori).
Si puo’ effettuare detrazione anche nel caso in cui i lavori siano effettuati di persona e quindi siano da detrarre solamente le spese di acquisto dei materiali
LAVORI PER I QUALI E’ PREVISTO IL BONUS
– le spese sostenute per eseguire interventi di manutenzione ordinaria nelle parti comuni di edifici residenziali, da dividere tra i condomini secondo le quote condominiali (non sono ammessi a determinare agevolazioni gli stessi interventi che, invece di essere effettuati su parti comuni, venissero invece attuati sulle proprieta’ private -appartamenti o villette, cantine, soffitte, garage);
– gli interventi di manutenzione straordinaria realizzati su immobili di qualsiasi categoria (anche rurale);
– le opere di restauro e risanamento conservativo;
– i lavori di ristrutturazione edilizia sia per gli appartamenti singoli che per gli impianti condominiali.
Qui di seguito, per comodita’, la definizione degli interventi edilizi ai sensi del “testo unico dell’edilizia” (d.p.r.380/01), art.3 comma 1 (lettere “a” e “b”):
– interventi di manutenzione ordinaria: le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti;
– interventi di manutenzione straordinaria: le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonche’ per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unita’ immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso;
Sono anche detraibili nella stessa misura:
– le spese di progettazione e in generale quelle di prestazioni professionali connesse all’esecuzione delle opere edilizie e alla messa a norma degli edifici.
– le spese di acquisto dei materiali;
– gli oneri di urbaizzazione;
Un chiarimento importante: Dal 2011 (piu’ precisamente da Maggio) non e’ piu’ determinante, ai fini della possibilita’ di usufruire della detrazione, che nelle fatture venga evidenziato il costo della manodopera rispetto agli altri (vedi Dl 70/2011 art.7).
Non sono invece detraibili:
– gli interessi passivi derivanti da mutui (stipulati per effettuare i lavori di restauro);
– interessi bancari su scoperti od altro;
– trasloco dei mobili, spostati per permettere l’esecuzione dei lavori;
– custodia per i mobili.
COSA FARE PER USUFRUIRE DEL BONUS
Dal Maggio 2011 non occorre inviare alcuna comunicazione preventiva al centro operativo di Pescara dell’Agenzia delle entrate. Al posto di questo adempimento ne sono stati introdotti altri, tra cui l’obbligo di conservazione -ed esibizione a richiesta- della documentazione inerente i lavori e l’immobile.
Gli adempimenti attualmente in vigore sono:
Comunicazione all’Azienda Sanitaria Locale, quando previsto
Nei casi in cui sia richiesta una comunicazione all’Azienda Sanitaria Locale (come si desume dalle relative leggi sulle norme di sicurezza nei cantieri, vedi per esempio il d.lgs.81/2008) occorre inviarla, anch’essa tramite raccomandata a/r, indicando:
-generalita’ del committente i lavori;
-ubicazione del luogo in cui essi avvengono;
-natura dell’intervento;
-informativa contenente i dati relativi all’impresa esecutrice delle opere;
-dichiarazione di responsabilita’ della ditta ed assunzione della stessa del rispetto agli obblighi in materia di sicurezza e contribuzione;
-data d’inizio dei lavori.
Pagamenti tramite bonifico
Le spese detraibili devono venire pagate tramite bonifico bancario (indicando la causale del versamento), indicando anche il codice fiscale di chi effettua i pagamenti (indicandoli tutti se sono piu’ persone a sostenere le spese ed a dover beneficiare delle agevolazioni), nonche’ la partita IVA (od il codice) della ditta che riceve il pagamento.
Nel caso di opere realizzate nei condomini, e’ necessario indicare, come committente, sia il codice del condominio che quello dell’amministratore e, in mancanza, del condomino che provvede al pagamento. Le banche presso le quali vengono effettuati i bonifici bancari devono comunicare al fisco, entro il 31 luglio dell’anno successivo, gli elenchi delle transazioni relative effettuate.
Ricordiamo che sul bonifico le poste e le banche applicano dal 6/7/2011 una ritenuta del 4% (prima, per la precisione dal 1/7/2010, era del 10%). Questa ritenuta e’ praticata a titolo di acconto sulle imposte dovute dal beneficiario e non riguarda in alcun modo il soggetto che effettua il pagamento.
Indicazione dati catastali nella dichiarazione dei redditi
indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione;
Conservazione di documenti relativi agli immobile e all’intervento edilizio
Conservare ed esibire a richiesta degli uffici i documenti indicati dall’Agenzia delle entrate nel Provvedimento del 2/11/2011 prot.2011/149646, ovvero:
– le abilitazioni amministrative richieste dalla legge per gli interventi edilizi oggetto della detrazione (Scia, comunicazione inizio lavori, autorizzazione, permesso, concessione, etc.). Se la normativa non prevede alcun titolo abilitativo va conservata una dichiarazione sostitutiva in cui sia indicata la data inizio lavori e dove va dichiarato che gli interventi edilizi rientrano tra quelli agevolabili e che non necessitano di alcun titolo abilitativo;
– per gli immobili ancora non censiti, la richiesta di accatastamento;
– le ricevute di pagamento dell’ICI, se dovuta;
– la delibera assembleare di approvazione dei lavori per gli interventi riguardanti le parti comuni di edifici residenziali, e la tabella millesimale di ripartizione delle spese;
– la dichiarazione del consenso ai lavori del possessore dell’immobile se i lavori sono effettuati dal detentore dello stesso;
– la comunicazione fatta alla ASL, se obbligatoria;
– le fatture e ricevute fiscali comprovanti le spese sostenute;
– le ricevute dei bonifici effettuati.
FRAZIONAMENTO DEL BONUS PER PIU’ ANNI
Il bonus dev’essere ripartito, come regola generale, in dieci rate annuali dello stesso importo. Se il contribuente ha o supera i 75 anni e’ resa possibile la detrazione in cinque anni, se ha o supera gli 80 le rate possono essere tre. In ambedue i casi, comunque, deve trattarsi di titolari di un diritto reale sugli immobili oggetto dell’intervento edilizio (non possono pertanto ridurre le rate gli inquilini o i comodatari). La scelta per la ripartizione della detrazione deve essere effettuata irrevocabilmente nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di imposta in cui la spesa viene sostenuta. Se le spese vengono sostenute in piu’ anni, la scelta operata nella prima dichiarazione non e’ vincolante anche per l’anno successivo.
AL TERMINE DEI LAVORI
Occorre trasmettere, per opere complessive superiori ai 51.645,99 euro, una dichiarazione di esecuzione dei lavori al Centro Operativo di Pescara. Essa dovra’ essere inviata, per raccomandata a/r, entro il termine della presentazione della dichiarazione dei redditi dell’anno in cui sono stati terminati i lavori. Questa dichiarazione deve essere sottoscritta da un professionista (ingegnere, architetto o geometra) oppure da un tecnico abilitato.
Nel caso in cui gli interventi abbiano riguardato parti comuni condominiali il contribuente, al posto di tutta la documentazione suddetta, puo’ inviare una certificazione rilasciata dall’amministratore di condominio in cui lo stesso attesti di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti ed indichi la somma di cui il contribuente puo’ tener conto ai fini della detrazione.
Occorre anche conservare -per almeno i cinque anni successivi alla dichiarazione- le fatture o le ricevute fiscali relative alle spese eseguite, nonche’ le ricevute dei bonifici bancari. (La documentazione deve essere esibita a richiesta degli uffici finanziari). Ricordarsi di indicare l’opzione prescelta nella dichiarazione dei redditi.
MOTIVI DI DECADENZA
Non puo’ essere ammessa la detrazione nei seguenti casi (con conseguente perdita del diritto e recupero dell’importo detratto da parte degli uffici finanziari):
– mancata indicazione nella dichiarazione dei redditi dei dati catastali dell’immobile e degli estremi di registrazione dell’atto che costituisce titolo a eseguire i lavori (se il soggetto che li esegue e’ detentore);
– mancata conservazione od esibizione della documentazione prevista dall’Agenzia delle entrate;
-mancata comunicazione alle Aziende Sanitarie Locali quando obbligatoria;
-mancata esibizione delle fatture o ricevute relative alle spese, ovvero del bonifico bancario;
-intestazione di fatture o del bonifico a persona diversa dalla richiedente il beneficio;
-pagamento non eseguito tramite bonifico bancario o postale;
-opere difformi alle norme urbanistiche od edilizie comunali;
-violazione delle norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro, nonche’ quelle contributive (eccetto che nel caso in cui il proprietario sia in possesso di dichiarazione di osservanza da parte della ditta ai sensi dell’art. 4, L.15/68, mostrando cosi’ la propria buona fede).
Note:
– il mancato invio della “comunicazione di fine lavori” non costituisce piu’ motivo di decadenza del beneficio. Cio’ in quanto dal 2003 l’importo massimo detraibile (48.000 euro) e’ inferiore alla soglia a partire dalla quale detto adempimento e’obbligatorio (51.645,69 euro). Si e’ espressa in merito l’Agenzia delle Entrate con circolare 21E del 23/4/2010.
– ovviamente finche’ vigeva l’obbligo di comunicazione preventiva al Centro Servizi (tolto a decorrere dal 14/5/2011 dal DL 70/2011) il mancato rispetto dello stesso costituiva motivo di decadenza del diritto ad usufruire della detrazione.
COSA SUCCEDE SE VARIA IL POSSESSO IN CORSO D’OPERA
Vediamo i vari casi in cui, prima che i cinque o dieci anni in cui si deve dilazionare della detrazione siano passati, avvengano dei passaggi di proprieta’:
– nel caso di vendita o donazione (atto di trasmissione tra vivi) il diritto alle detrazioni puo’ restare al venditore/donatore o essere trasferito all’acquirente/donatario. Questa regola e’ in vigore dal 17/9/2011, sancita dalla legge 289/2002 art.2 comma 5 cosi’ come modificato dal DL 138/2011 art.2 comma 12ter. In precedenza il diritto alla detrazione passava automaticamente all’acquirente, anche in caso di vendita di quote. Si veda anche la guida fiscale dell’Agenzia delle entrate disponibile tra i link utili;
– nel caso di morte del titolare il diritto alla detrazione spetta agli eredi che conservano la detenzione materiale dell’immobile;
– nel caso di trasferimento dell’inquilino -o del comodatario- il diritto alla detrazione rimane eccezionalmente a colui che ha effettuato i lavori, anche se non abita piu’ nell’immobile in questione;
NOTA SULL’APPLICAZIONE DEL BONUS AGLI ACQUISTI DI CASE RISTRUTTURATE
La Finanziaria 2008 ha reintrodotto la possibilita’ di utilizzare il bonus fiscale in caso di acquisto di una unita’ immobiliare di tipo residenziale ristrutturata o in corso di ristrutturazione, e le Finanziarie successive (fino all’ultima del 2012) hanno prorogato questa possibilita’ fino a tutto il 2011.
Questa agevolazione prevede la detrazione dall’irpef del 36% calcolata sul 25% del prezzo dell’immobile desunto dal contratto di acquisto o di assegnazione (nel caso di lavori effettuati da cooperative) entro il limite massimo di 48.000 euro.
Essa e’ applicabile per ristrutturazioni eseguite -direttamente o da parte di imprese o cooperative edilizie- tra il 1/1/08 e il 31/12/2011 con acquisto entro il 30/6/2012 (vale la data del rogito).
Ricordiamo che tale possibilita’, prevista fin dal 2002 e poi via via prorogata, era stata sospesa per l’anno 2007 a causa della mancata proroga della scorsa finanziaria (finanziaria 2007).
Si veda in proposito l’art.1 comma 17 lettera b) della legge 244/2007 cosi’ come modificato dal Dl 201/2011 convertito nella legge 214/2011 (Decreto Monti “salva-italia”)
Maggiori informazioni su un articolo della rivista dell’Agenzia delle entrate: clicca qui
NOTA SULLA DETRAZIONE ACQUISTO MOBILI ED ELETTRODOMESTICI
Si tratta di una detrazione aggiuntiva, quantificata nel 20% delle spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici “abbinato” all’esecuzione di lavori oggetto della detrazione del 36%.
Per il 2010 e il 2011 questa detrazione non e’ usufruibile. Introdotta nel 2009 dal DL 5/09 art.2 NON e’ stata mai prorogata.
Altri dettagli nelle Circolari Agenzia delle entrate n.35 del 16/7/09 e n.21E del 23/4/2010;
Ulteriori chiarimenti utili sul sito della rivista dell’Agenzia delle entrate: clicca qui
CUMULABILITA’
La detrazione del 36%, da sempre, non e’ cumulabile con le altre detrazioni fiscali relative ad interventi edilizi, per esempio quella del 55% sugli interventi finalizzati al risparmio energetico.
Se gli interventi eseguiti rientrano in ambedue le detrazioni, il contribuente dovra’ quindi fare una scelta tra le due.
RIFERIMENTI NORMATIVI STORICI
Per i principi generali della detrazione
– Legge 449/1997 art.1 – norma originaria (detrazione al 41% per il 1998 e il 1999 e del 36% per il 2000 e il 2001)
– Legge 289/2002 art.2 comma 5 (proroga detrazione 36% per il 2002 e il 2003)
– Dl 355/2003 convertito nella legge 47/2004 art. 23-bis (proroga per il 2004 e il 2005 con aliquota detrazione al 41%)
– Legge 266/2005 art.1 comma 121 (proroga detrazione del 41% per il 2006)
– Legge 296/2006 art. 1 comma 387 (proroga al 2007 con aliquota detrazione al 36%)
– Legge 244/2007 art.1 comma 17, modificato via via dalle Finanziarie 2009 e 2010 (proroga detrazione 36% per gli anni 2008, 2009, 2010, 2011)
– Dl 201/2011 convertito nella legge 214/2011, art.4 (limitazione validita’ precedenti norme fino a tutto il 2011).
– Dl 78/2010 art.25 (ritenuta sui bonifici)
– Dl 70/2011 art.7 comma 2 lettera q (abolizione comunicazione preventiva al centro servizi ed introduzione altri obblighi).
– DL 138/2011 art.2 comma 12ter che ha modificato la Legge 289/2002 art.2 comma 5 (opzione di scelta in caso di vendita dell’immobile nel periodo di fruizione della detrazione)
– Dl 201/2011 convertito nella legge 214/2011 (Decreto Monti “salva-italia”), art.4, che ha “annullato” la proroga della delle suddette norme al 2012 introducendo nuove norme che disciplinano la detrazione del 36% sul “testo unico delle imposte dirette”
Per le disposizioni attuative:
– Decreto del Ministro delle finanze 18/2/1998 n. 41
– Provvedimento Agenzia delle entrate del 2/11/2011 prot. 2011/199646 (sul nuovo obbligo di conservazione della documentazione).
Manutenzioni straordinarie senza DIA, dubbi sull’efficacia del DL del 19 Marzo
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Le leggi regionali potrebbero rendere inefficace la liberalizzazione delle ristrutturazioni introdotta dal Governo
di Rossella Calabrese
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– Non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma il DL che consentirà di realizzare, senza titolo abilitativo, interventi edilizi di manutenzione straordinaria già pone dei dubbi di compatibilità con la normativa regionale.
Come ha precisato il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, in conferenza stampa – “le opere interne alla casa si potranno fare subito, a meno che non ci sia una legge regionale che le vieti”.
E nella quasi totalità delle Regioni è proprio così. Sulla disciplina della DIA, infatti, il Testo Unico dell’edilizia (Dpr 380/2001) delinea una normativa generale ma, poiché la competenza sulla materia edilizia è regionale, le Regioni, con le proprie leggi, hanno integrato o modificato l’elenco delle opere per le quali è richiesta la Dia.
In quasi tutte le Regioni quindi, la manutenzione straordinaria è sottoposta a Dia, e poichè la disciplina regionale – come ha ribadito Tremonti – prevale su quella statale, la norma introdotta dal DL incentivi rischia di rimanere inefficace. Tranne che in pochissimi casi: ad esempio in Sardegna, dove la legge regionale assoggetta le opere di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo ad un’autorizzazione comunale, previo parere del solo Ufficio tecnico comunale. Soltanto in casi come questo, quindi, la nuova norma statale potrebbe applicarsi, senza peraltro apportare significative novità, dal momento che la procedura rimarrebbe quelle delineata dalla Regione.
Le Regioni che invece richiedono la Dia, potrebbero decidere di mantenere la propria disciplina, vanificando quindi l’intento del Governo di liberalizzare gli interventi di ristrutturazione.
Ristrutturazioni senza DIA: il Governo liberalizza le manutenzioni straordinarie
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19/03/2010 – Il Consiglio dei Ministri di venerdi 19 marzo ha approvato il decreto-legge sugli incentivi a sostegno dei settori industriali in crisi. Il provvedimento contiene le disposizioni tributarie e finanziarie per il contrasto di frodi fiscali internazionali e per la destinazione dei gettiti così recuperati al finanziamento del Fondo per gli incentivi e al sostegno ai settori produttivi in crisi.
A diventare protagonista del decreto è però la manovra di semplificazione voluta dal Governo e che si annuncia rivoluzionaria per il settore dell’edilizia, ovvero quella riguardante la liberalizzazione delle ristrutturazioni in manutenzione straordinaria senza DIA.
Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del decreto. “Il nostro motto – ha detto il premier – è ‘tutti padroni in casa propria’: questa è l’attuazione di quel concetto”. “Si tratta – ha aggiunto il Ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli – di un articolo fondamentale, su cui abbiamo lavorato intensamente insieme al Ministro Raffaele Fitto, per consentire, finalmente, a tutti i cittadini, di essere realmente padroni a casa propria”.
MANUTENZIONI STRAORDINARIE SENZA DIA Sarà possibile quindi realizzare senza Dia:
– interventi di manutenzione straordinaria che non riguardino parti strutturali degli edifici, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento degli standard urbanistici;
– installazione di pannelli solari, fotovoltaici e termici senza serbatoi esterni, fuori dai centri storici;
– pavimentazione di spazi esterni e arredi nelle pertinenze degli edifici;
– opere temporanee, serre mobili stagionali, movimenti di terra per le attività agricole.
Tra le opere liberalizzate ci sono anche: interventi di eliminazione di barriere architettoniche, opere temporanee di ricerca nel sottosuolo, movimenti di terra pertinenti all’attività agricola, serre mobili stagionali, pavimentazione e finitura di spazi esterni, pannelli fotovoltaici e termici, aree ludiche senza fini di lucro.
L’obiettivo della norma – ha spiegato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – è quello di velocizzare il Piano Casa, ora regolamentato da leggi regionali che, in molti casi, non stanno dando i risultati attesi. Le norme regionali e molte delibere comunali hanno infatti limitato la portata delle misure anticrisi
Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del decreto. “Il nostro motto – ha detto il premier – è ‘tutti padroni in casa propria’: questa è l’attuazione di quel concetto”. “Si tratta – ha aggiunto il Ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli – di un articolo fondamentale, su cui abbiamo lavorato intensamente insieme al Ministro Raffaele Fitto, per consentire, finalmente, a tutti i cittadini, di essere realmente padroni a casa propria”.
MANUTENZIONI STRAORDINARIE SENZA DIA Sarà possibile quindi realizzare senza Dia:
– interventi di manutenzione straordinaria che non riguardino parti strutturali degli edifici, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento degli standard urbanistici;
– installazione di pannelli solari, fotovoltaici e termici senza serbatoi esterni, fuori dai centri storici;
– pavimentazione di spazi esterni e arredi nelle pertinenze degli edifici;
– opere temporanee, serre mobili stagionali, movimenti di terra per le attività agricole.
Tra le opere liberalizzate ci sono anche: interventi di eliminazione di barriere architettoniche, opere temporanee di ricerca nel sottosuolo, movimenti di terra pertinenti all’attività agricola, serre mobili stagionali, pavimentazione e finitura di spazi esterni, pannelli fotovoltaici e termici, aree ludiche senza fini di lucro.
L’obiettivo della norma – ha spiegato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – è quello di velocizzare il Piano Casa, ora regolamentato da leggi regionali che, in molti casi, non stanno dando i risultati attesi. Le norme regionali e molte delibere comunali hanno infatti limitato la portata delle misure anticrisi .Prima dell’inizio degli interventi (ad esclusione delle serre mobili e dei movimenti di terra), sarà necessario informare il Comune, anche per via telematica, allegando le eventuali autorizzazioni obbligatorie e, solo per gli interventi di manutenzione straordinaria, l’indicazione dell’impresa che eseguirà i lavori.
Le semplificazioni approvate venerdì sono le stesse che il Governo ha proposto nel marzo 2009 e che avrebbero dovuto essere approvate con un decreto legge entro il 10 aprile 2009, contemporaneamente alle norme sul Piano Casa. Il DL però si è arenato a causa del conflitto di competenze tra potere statale e regionale. I contenuti di quel DL sono poi confluiti nel ddl per la semplificazione amministrativa, approvato nel novembre 2009 , contro il quale si era scatenata la protesta dei progettisti che temevano, in un periodo crisi come quello attuale, la riduzione delle opportunità di lavoro date dalle piccole pratiche per le ristrutturazioni e l’aumento dei rischi per la sicurezza degli edifici sottoposti ad interventi senza Dia e senza Direttore dei Lavori
E anche questa nuova iniziativa legislativa incassa le critiche del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, secondo il quale l’assenza di controllo da parte dei professionisti abilitati determinerà la proliferazione di interventi progettuali di scarsa qualità senza alcuna garanzia per l’utente e la collettività e in dispregio alle norme sulla qualità dei cantieri e sulla sicurezza. Il Governo – sottolinea il Cnappc – dopo aver avviato un informatizzazione delle procedure amministrative, attraverso la Posta Elettronica Certificata e la Firma Digitale, oggi adotta un provvedimento assolutamente contraddittorio che elimina ogni controllo, penalizza i professionisti e le imprese edili e, di fatto, potrebbe incentivare l’abusivismo edilizio creando un condono mascherato per opere già realizzate in assenza di permesso.
Ultime novita’ sul piano casa:Ma che fine ha fatto??
Posted in detrazione fiscale 55%, norme antismiche, Piano Casa, Ristrutturare casa, Ristrutturazione casa, tagged antismiche Ristrutturare casa, appartamento, norme antisismiche 2009, Piano Casa on 27 Maggio 2009| Leave a Comment »
di Emanuela Zoncu
26 Maggio 2009 Il decreto legge di semplificazione edilizia è fermo da settimane alla conferenza stato-regioni mentre dodici testi e progetti di legge regionali per regolare gli ampliamenti degli edifici e gli interventi di demolizione e costruzione sono già pronti. Insomma, sul piano casa le Regioni accelerano (l’ultima in ordine di tempo è stata, ieri, il Piemonte), aspettando di vedere cosa ci sarà nel Decreto.
Il sospetto è che quel decreto, da loro stesse stoppato, sia al palo per motivi prettamente politici, legati alle imminenti scadenze elettorali. Perché dare vantaggio al Governo in prossimità delle elezioni?
Del resto, se Berlusconi ha potuto festeggiare il primo anno di governo con la certezza di avere dalla sua una percentuale altissima di consensi e una grande fetta di popolarità, è anche grazie al Piano casa.
Non sono quindi un caso gli sgambetti delle Regioni rosse e della sinistra. E non è un caso che il Governo, dopo un annuncio in pompa magna (era il 7 aprile quando presentò l’intervento che avrebbe rilanciato l’economia) voglia chiudere la questione: è legittimo. Del resto, il piano in questione vale 45 miliardi di nuovi investimenti privati – tre punti di Pil – e non costa nulla all’erario.
“Quando riparte l’edilizia riparte tutta l’economia”, hanno detto in questi giorni i ministri Brunetta e Sacconi.
E il punto sta proprio qui. Il piano casa è dettato da esigenze di carattere economico perché gli interventi con premio di cubatura sugli immobili residenziali faranno ripartire l’attività di molte piccole e medie imprese in affanno a causa della crisi. Sono passati quasi tre mesi dall’annuncio di Berlusconi e i continui ritardi nell’approvazione del decreto preoccupano appunto per le ricadute economiche e normative che ne derivano.
In quest’ottica, ci saremo aspettati dal Governo una più forte incisività, almeno nel denunciare il rallentamento ad opera delle regioni rosse. Per il momento, l’unica regione ad aver varato una legge in materia è la Toscana. I consigli regionali di Umbria, Veneto e Sicilia stanno discutendo i disegni di legge; la giunta del Piemonte, come detto, ha varato ieri il suo testo.
Altre amministrazioni di centrosinistra (Emilia Romagna, Lazio, Marche) oltre a Lombardia e Friuli Venezia Giulia stanno per presentare i provvedimenti. La provincia autonoma di Bolzano ha delegato la materia alla giunta. Il resto d’Italia attende lo sblocco del decreto legge. L’iter.
Le regioni recepiscono i cardini della proposta del premier: aumento del 20% di superficie o cubatura per gli immobili non condominiali, abbattimento e ricostruzione con “premio” del 35% di volumetria nel rispetto di rigorosi standard di risparmio energetico. Ogni parlamentino regionale può imporre limiti o decidere deroghe. Le leggi regionali dovranno essere approvate entro la fine di luglio. E da agosto sarà possibile mettere a frutto il piano casa.
Il piano caso venne accolto positivamente, percepito dall’opinione pubblica come un’opportunità capace di arginare gli effetti della crisi. Tra le voci contrarie c’erano solo quelle che esprimevano perplessità di carattere ambientalista, sottolineando i rischi di una cementificazione senza regole e la possibilità di degrado per aree in condizioni di precario equilibrio territoriale o paesaggistico.
Spazzato il campo dagli equivoci e chiarito che il provvedimento non avrebbe mai potuto contemplare una sorta di cementificazione selvaggia, sarà il terremoto che la notte tra il 5 e il 6 aprile ha colpito l’Abruzzo a modificare la percezione della misura.
La fragilità di edifici realizzati anche in epoca recente ha scoperchiato la pentola degli abusivismi e delle approssimazioni (risparmi sui materiali, scarso rispetto delle norme) e questo ha portato paura e insicurezza. La prima stesura del Piano Casa originario non prevedeva particolari obblighi di rispetto dei criteri antisismici.
Così dopo il sisma, la bozza di decreto legge sul Piano casa ha inglobato importanti disposizioni per la sicurezza degli edifici pubblici e privati, come l’entrata in vigore delle Norme Tecniche al 30 giugno 2009 anziché al 30 giugno 2010, come previsto dal DL Milleproproghe 207/2008. Dopo l’ultima consultazione tra Governo e Regioni, conclusasi con un nulla di fatto, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha detto che “il Piano Casa sarà realizzato attraverso le leggi regionali” (e viste le lungaggini, il Parlamento ha deciso di inserire l’anticipazione delle NTC nel DL 39/2009 per l’Abruzzo già approvato dal Senato e in attesa di essere esaminato dalla Camera).
Sposati!!! E risparmi l’iva sulla ristrutturazione e i mobili per la casa
Posted in detrazione fiscale 55%, Ristrutturare casa, Ristrutturazione casa, tagged appartamento, casa da ristrutturare, detrazione fiscale 36%, detrazioni fiscali, iva 4%, Matrimonio, nozze, Ristrutturare casa, Ristrutturazione casa, sposarsi, Sposati on 15 Maggio 2009| Leave a Comment »
Roma, 10 mag. – Con la crisi economica e’ ancora piu’ difficile metter su casa, specialmente per i giovani. In loro aiuto arrivano tre proposte di legge, due del Pdl ed una del Pd, che prevedono agevolazioni fiscali per l’arredo della prima casa.
La doppia iniziativa legislativa del Pdl porta la firma del questore della Camera Antonio Mazzocchi e del senatore Rosario Costa; la proposta di legge del Pd e’ stata depositata alla Camera dall’ex ministro Pierluigi Bersani e dal deputato Massimo Vannucci. L’obiettivo e’ il medesimo, ma qualche differenza di impostazione tra le proposte del centrodestra e quella del centrosinistra c’e’.
Il Pdl prevede una riduzione dell’Iva al 4% per l’acquisto di mobili destinati all’arredamento, fino ad un massimo di 20mila euro, a patto pero’ che a richiedere lo ‘sconto’ siano giovani coppie sposate (da non piu’ di dodici mesi) o che intendano sposarsi. Senza il fatidico ‘si” l’Iva sui mobili resterebbe al 20%. Inoltre, per accedere allo sconto fiscale il reddito complessivo lordo della coppia non deve superare i 20mila euro annui. Infine, i mobili acquistati devono essere destinati esclusivamente all’arredamento dell’abitazione coniugale. “Gli elementi di arredo -sottolinea Costa- hanno raggiunto un costo tale, per cause indipendenti da chi li produce, da risultare di problematica acquisizione per le limitate possibilita’ di una giovane coppia”.
Nella proposta del centrosinistra il vincolo (e’ il caso di dire) matrimoniale non c’e’. C’e’ invece un limite anagrafico, dal momento che le agevolazioni fiscali sono destinate ai giovani di eta’ compresa tra i 20 e i 30 anni. La detrazione, nella misura massima di una spesa per acquisto di mobili di 10mila euro, spetta una sola volta e a condizione che l’indicatore della situazione economica equivalente del beneficiario nell’anno in cui e’ effettuato l’acquisto non superi cumulativamente i 41mila 316 euro.
Lo ‘sconto’, in questo caso, rientrerebbe nella detrazione del 36% prevista dalla legge per interventi di ristrutturazione e per lavori di manutenzione, anche ordinaria, sulle parti comuni di edifici residenziali ed estesa all’acquisto dei mobili per l’arredo. La detrazione proposta dai due esponenti del Pd firmatari della proposta di legge e’ al massimo del 10% della spesa complessivamente sostenuta per la ristrutturazione e comunque entro il tetto previsto di un ammontare complessivo di spesa di 48mila euro. Soprattutto per le piccole case, spiegano i due esponenti del centrosinistra, difficilmente la ristrutturazione raggiunge o supera la cifra di 48mila euro: con l’estensione della detrazione all’arredo diviene possibile un miglior utilizzo di tale plafond, anche nell’ipotesi in cui l’intervento di ristrutturazione sia di modesto ammontare.
Norme per incentivare l’acquisto di mobili ed elementi di arredo non garantirebbero solo benefici economici a chi voglia metter su casa, ma rappresenterebbero una boccata d’ossigeno per il settore del legno e dell’arredamento, che nel suo insieme fattura circa 40 miliardi di euro, occupa oltre 410mila addetti ed esporta il 34,5% della produzione. Il comparto del legno e dell’arredamento contribuisce per oltre il 15% all’avanzo commerciale dell’industria manifatturiera italiana ed occupa il 9% degli addetti del settore manifatturiero, senza considerare i consistenti effetti occupazionali in termini di indotto.
Approvato il modello dell’Agenzia delle Entrate per i lavori di riqualificazione energetica
Posted in Climatizzatori e condizionamento, detrazione fiscale 55%, sito Enea, tagged appartamento, architetto, detrazione fiscale 55%, Detrazioni 55%, lavori in casa, progettazione, Ristrutturare casa, Ristrutturazione casa on 14 Maggio 2009| 1 Comment »
AGENZIA ENTRATE – PRONTO IL MODELLO PER IL 55%
Approvato il modello dell’Agenzia delle Entrate per i lavori di riqualificazione energetica
Finalmente pronto il modulo per il comunicato all’agenzia dell’entrate previsto dal Decreto Legge 185/2008.
Il modello, come riporta il Decreto, “deve essere utilizzato per comunicare le spese sostenute a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2008 e non è necessario qualora i lavori siano iniziati e conclusi nel medesimo periodo di imposta.
Per i lavori terminati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2009 e la data di pubblicazione del presente provvedimento, i dati richiesti sono trasmessi dall’ENEA all’Agenzia dell’Entrate entro il 30 settembre 2009″.
Scarica i documenti:
Per maggiori informazioni:
http://www.agenziaentrate.it
E’ inoltre attivo il nuovo sito Enea per l’invio della documentazione tecnica: http://finanziaria2009.acs.enea.it/
Detrazioni fiscali 55%. Lentamente decolla il sito 2009 Enea
Posted in detrazione fiscale 55%, Senza Categoria, tagged 55%, Detrazioni 55%, detrazioni fiscali, Enea on 2 Maggio 2009| Leave a Comment »
Adagio, adagio, dopo qualche intoppo procedurale, è partito nel pomeriggio di oggi il sito di Enea http://finanziaria2009.acs.enea.it/ destinato ad accogliere le documentazioni relative agli interventi di risparmio energetico eseguiti nel 2009 e che potranno dare diritto, se tutto è in regola, alle detrazioni fiscali nella misura del 55% delle spese sostenute, naturalmente entro i limiti di legge. “In realtà – ci ha dichiarato poco fa l’ing. Giampaolo Valentini, responsabile del Gruppo di Lavoro Efficienza energetica di Enea – abbiamo avuto qualche problema dovuto al cambio di piattaforma informatica e del gruppo degli sviluppatori. E come sempre accade quando si cambia piattaforma, abbiamo avuto qualche bug da sistemare. Probabilmente sarà così per i prossimi 15 giorni. Grazie, quindi, agli utenti che ci segnaleranno i problemi riscontrati.” In effetti anche noi oggi pomeriggio abbiamo avuto qualche problema nella registrazione e nell’accredito. Poi, tutto è filato liscio. Alle 17, dopo 2 ore di attivtà, il sistema aveva accreditato quasi 500 utenti. Tra l’altro, il sistema non tiene conto degli accrediti degli anni scorsi e occorre registrarsi nuovamnete. Il cambio di web application si è reso necessario, dice Enea, per agevolare i cittadini nella compilazione delle attività di intervento di efficienza energetica in modo più veloce, automatizzato e con più dati utili al cittadino. In particolare, è stata centralizzata l’anagrafica del beneficiario e l’anagrafica degli edifici/immobili associati al fine di permettere la compilazione dei relativi allegati in modo automatico senza dover ripetere più volte tali digitazioni ed eliminando gli errori di digitazione multipla. E’ stata centralizzata la procedura di apertura di nuova attività di intervento, rendendo possibile la scelta del comma di riferimento e la generazione automatica dei relativi allegati, pre-compilati con i dati del beneficiario e dell’edificio/immobile. Il servizio, assicura Enea, sarà pienamente operativo a partire dal 4 maggio.
Piano casa, possibile lo sgravio Irpef del 55%
Posted in detrazione fiscale 55%, Piano Casa, tagged detrazione fiscale 36%, detrazione fiscale 55%, lavori in casa, Piano Casa, Ristrutturare casa on 16 aprile 2009| 1 Comment »
Il premio di cubatura del 35% sarà concesso non solo a chi installerà impianti per il risparmio energetico, ma anche a chi, dopo la demolizione del proprio edificio, ricostruirà nel pieno rispetto delle normative antisismiche. È questo il primo incentivo generalizzato che nasce dalla tragedia abruzzese ed entra nel decreto legge sul piano casa, all’esame del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo.
Detrazione del 55% dell’Irpef
Non sarà l’unico: il Governo sta studiando altre possibili forme di agevolazione per chi intenda mettere in sicurezza la propria abitazione utilizzando le nuove regole tecniche, più severe delle precedenti. A finanziare parzialmente interventi di incatenamento, riempimento o tirantaggio, potrebbe essere un’estensione dello sgravio Irpef del 55%, anche questo concesso al momento solo per chi mette in pratica interventi di risparmio energetico. L’ipotesi di estensione generalizzata sul territorio nazionale di questo beneficio – piuttosto costosa per le casse dello Stato – deve passare, però, al vaglio del ministero dell’Economia. Certamente cresce nel mondo politico la pressione perché una misura forte venga inserita in favore degli adeguamenti antisimici: arriva dai Governatori di centro-sinistra ma anche da pezzi consistenti della maggioranza parlamentare.
«I provvedimenti sulla ricostruzione dell’Abruzzo e sul piano casa dovranno integrarsi fra loro – ha detto ieri Antonio D’Alì, presidente della commissione Ambiente della Camera – e nell’azione legislativa del Governo e del Parlamento occorre trovare la strada per una grande stagione di riforma strutturale della complessa normativa in materia di edilizia e urbanistica». D’altra parte è stato per primo il premier Silvio Berlusconi ad aprire la strada agli incentivi per la sicurezza, nella conferenza stampa di giovedì.
Si sbloccano le norme antisismiche del 2005
Quel che è ormai certo è che il decreto legge del piano casa – rinviato già due volte – sbloccherà finalmente le norme tecniche antisismiche approvate nel 2005 e mai entrate in vigore per i continui rinvii legislativi.
Il Governo è deciso ad azzerare il periodo transitorio in cui valgono ancora le vecchie norme: entrerà immediatamente in vigore il decreto ministeriale del 14 gennaio 2008, che allinea l’Italia alla filosofia europea degli Eurocodici. Si tratta di un sistema di regole di progettazione vincolante, basato su indici di sicurezza più rigidi di quelli attuali, ma con un’impostazione «prestazionale». In pratica sarà il progettista a scegliere le tecnologie più adatte per raggiungere gli standard di sicurezza fissati dagli eurocodici. La cosa più rilevante è, però, che le norme tecniche non si applicheranno solo ai progetti di nuovi edifici, come accade oggi, ma diventerà più stringente l’obbligo di adeguamento anche per gli immobili esistenti.
Per ogni intervento scattano l’obbligo di adeguamento antisismico
In pratica, ogni volta che si interverrà su un edificio, con una ristrutturazione, un consolidamento o un ampliamento (per esempio, una sopraelevazione), scatterà l’obbligo di adeguare l’immobile ai nuovi limiti di sicurezza.
Problema diverso per gli edifici pubblici. Nel decreto legge potrebbe trovare posto un piano speciale per l’adeguamento di edifici particolarmente sensibili sul piano della sicurezza, a partire da scuole e ospedali.
Per le scuole, il ministro della Funzione pubblica, Mariastella Gelmini, ha già reperito dal «fondo infrastrutture» un miliardo per avviare un piano di adeguamento edilizio. Probabile che a qualcosa del genere si pensi anche per gli ospedali, coinvolgendo le Regioni.
Resistono per ora, ma passano certamente in secondo piano dopo la tragedia abruzzese, le norme sulla deregulation delle licenze edilizie che costituivano uno dei capitoli forti dell’iniziale proposta del piano casa. Resta anche la semplificazione delle procedure per le valutazioni ambientali e della conferenza di servizi per opere private e pubbliche. Stralciate, invece, verso il disegno di legge, le norme di riforma del codice Urbani sui beni culturali.
12 aprile 2009