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Posts Tagged ‘detrazioni fiscali’

Per rilanciare l’edilizia approvato  un bonus fiscale “unico” del 50%. In particolare, la detrazione Irpef per le ristrutturazioni sale dal 36 al 50% con tetto di 96mila euro (oggi è a 48mila) ma solo fino al 30 giugno 2013. Viene allineato al 50%, sempre fino al 30 giugno 2013, anche il bonus per l’efficienza energetica: ma in questo caso si tratta di una proroga con penalizzazione perché lo sconto scende rispetto al 55% che sarà in vigore fino al 31 dicembre 2012. Arriva l’esenzione Imu triennale sugli immobili invenduti.

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19/03/2010 – Il Consiglio dei Ministri di venerdi 19 marzo ha approvato il decreto-legge sugli incentivi a sostegno dei settori industriali in crisi. Il provvedimento contiene le disposizioni tributarie e finanziarie per il contrasto di frodi fiscali internazionali e per la destinazione dei gettiti così recuperati al finanziamento del Fondo per gli incentivi e al sostegno ai settori produttivi in crisi.
A diventare protagonista del decreto è però la manovra di semplificazione voluta dal Governo e che si annuncia rivoluzionaria per il settore dell’edilizia, ovvero quella riguardante la liberalizzazione delle ristrutturazioni in manutenzione straordinaria senza DIA.
Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del decreto. “Il nostro motto – ha detto il premier – è ‘tutti padroni in casa propria’: questa è l’attuazione di quel concetto”. “Si tratta – ha aggiunto il Ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli – di un articolo fondamentale, su cui abbiamo lavorato intensamente insieme al Ministro Raffaele Fitto, per consentire, finalmente, a tutti i cittadini, di essere realmente padroni a casa propria”.

MANUTENZIONI STRAORDINARIE SENZA DIA Sarà possibile quindi realizzare senza Dia:
– interventi di manutenzione straordinaria che non riguardino parti strutturali degli edifici, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento degli standard urbanistici;
– installazione di pannelli solari, fotovoltaici e termici senza serbatoi esterni, fuori dai centri storici;
– pavimentazione di spazi esterni e arredi nelle pertinenze degli edifici;
– opere temporanee, serre mobili stagionali, movimenti di terra per le attività agricole.

Tra le opere liberalizzate ci sono anche: interventi di eliminazione di barriere architettoniche, opere temporanee di ricerca nel sottosuolo, movimenti di terra pertinenti all’attività agricola, serre mobili stagionali, pavimentazione e finitura di spazi esterni, pannelli fotovoltaici e termici, aree ludiche senza fini di lucro.

L’obiettivo della norma – ha spiegato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – è quello di velocizzare il Piano Casa, ora regolamentato da leggi regionali che, in molti casi, non stanno dando i risultati attesi. Le norme regionali e molte delibere comunali hanno infatti limitato la portata delle misure anticrisi

Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del decreto. “Il nostro motto – ha detto il premier – è ‘tutti padroni in casa propria’: questa è l’attuazione di quel concetto”. “Si tratta – ha aggiunto il Ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli – di un articolo fondamentale, su cui abbiamo lavorato intensamente insieme al Ministro Raffaele Fitto, per consentire, finalmente, a tutti i cittadini, di essere realmente padroni a casa propria”.

MANUTENZIONI STRAORDINARIE SENZA DIA Sarà possibile quindi realizzare senza Dia:
– interventi di manutenzione straordinaria che non riguardino parti strutturali degli edifici, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento degli standard urbanistici;
– installazione di pannelli solari, fotovoltaici e termici senza serbatoi esterni, fuori dai centri storici;
– pavimentazione di spazi esterni e arredi nelle pertinenze degli edifici;
– opere temporanee, serre mobili stagionali, movimenti di terra per le attività agricole.

Tra le opere liberalizzate ci sono anche: interventi di eliminazione di barriere architettoniche, opere temporanee di ricerca nel sottosuolo, movimenti di terra pertinenti all’attività agricola, serre mobili stagionali, pavimentazione e finitura di spazi esterni, pannelli fotovoltaici e termici, aree ludiche senza fini di lucro.

L’obiettivo della norma – ha spiegato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – è quello di velocizzare il Piano Casa, ora regolamentato da leggi regionali che, in molti casi, non stanno dando i risultati attesi. Le norme regionali e molte delibere comunali hanno infatti limitato la portata delle misure anticrisi .Prima dell’inizio degli interventi (ad esclusione delle serre mobili e dei movimenti di terra), sarà necessario informare il Comune, anche per via telematica, allegando le eventuali autorizzazioni obbligatorie e, solo per gli interventi di manutenzione straordinaria, l’indicazione dell’impresa che eseguirà i lavori.

Le semplificazioni approvate venerdì sono le stesse che il Governo ha proposto nel marzo 2009 e che avrebbero dovuto essere approvate con un decreto legge entro il 10 aprile 2009, contemporaneamente alle norme sul Piano Casa. Il DL però si è arenato a causa del conflitto di competenze tra potere statale e regionale. I contenuti di quel DL sono poi confluiti nel ddl per la semplificazione amministrativa, approvato nel novembre 2009 , contro il quale si era scatenata la protesta dei progettisti che temevano, in un periodo crisi come quello attuale, la riduzione delle opportunità di lavoro date dalle piccole pratiche per le ristrutturazioni e l’aumento dei rischi per la sicurezza degli edifici sottoposti ad interventi senza Dia e senza Direttore dei Lavori

E anche questa nuova iniziativa legislativa incassa le critiche del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, secondo il quale l’assenza di controllo da parte dei professionisti abilitati determinerà la proliferazione di interventi progettuali di scarsa qualità senza alcuna garanzia per l’utente e la collettività e in dispregio alle norme sulla qualità dei cantieri e sulla sicurezza. Il Governo – sottolinea il Cnappc – dopo aver avviato un informatizzazione delle procedure amministrative, attraverso la Posta Elettronica Certificata e la Firma Digitale, oggi adotta un provvedimento assolutamente contraddittorio che elimina ogni controllo, penalizza i professionisti e le imprese edili e, di fatto, potrebbe incentivare l’abusivismo edilizio creando un condono mascherato per opere già realizzate in assenza di permesso.

http://tv.repubblica.it/copertina/case-liberalizzazioni-nei-lavori-il-no-degli-architetti/44310?video

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Sposati e risparmi l'iva!

Roma, 10 mag. – Con la crisi economica e’ ancora piu’ difficile metter su casa, specialmente per i giovani. In loro aiuto arrivano tre proposte di legge, due del Pdl ed una del Pd, che prevedono agevolazioni fiscali per l’arredo della prima casa.

La doppia iniziativa legislativa del Pdl porta la firma del questore della Camera Antonio Mazzocchi e del senatore Rosario Costa; la proposta di legge del Pd e’ stata depositata alla Camera dall’ex ministro Pierluigi Bersani e dal deputato Massimo Vannucci. L’obiettivo e’ il medesimo, ma qualche differenza di impostazione tra le proposte del centrodestra e quella del centrosinistra c’e’.

Il Pdl prevede una riduzione dell’Iva al 4% per l’acquisto di mobili destinati all’arredamento, fino ad un massimo di 20mila euro, a patto pero’ che a richiedere lo ‘sconto’ siano giovani coppie sposate (da non piu’ di dodici mesi) o che intendano sposarsi. Senza il fatidico ‘si” l’Iva sui mobili resterebbe al 20%. Inoltre, per accedere allo sconto fiscale il reddito complessivo lordo della coppia non deve superare i 20mila euro annui. Infine, i mobili acquistati devono essere destinati esclusivamente all’arredamento dell’abitazione coniugale. “Gli elementi di arredo -sottolinea Costa- hanno raggiunto un costo tale, per cause indipendenti da chi li produce, da risultare di problematica acquisizione per le limitate possibilita’ di una giovane coppia”.

Nella proposta del centrosinistra il vincolo (e’ il caso di dire) matrimoniale non c’e’. C’e’ invece un limite anagrafico, dal momento che le agevolazioni fiscali sono destinate ai giovani di eta’ compresa tra i 20 e i 30 anni. La detrazione, nella misura massima di una spesa per acquisto di mobili di 10mila euro, spetta una sola volta e a condizione che l’indicatore della situazione economica equivalente del beneficiario nell’anno in cui e’ effettuato l’acquisto non superi cumulativamente i 41mila 316 euro.

Lo ‘sconto’, in questo caso, rientrerebbe nella detrazione del 36% prevista dalla legge per interventi di ristrutturazione e per lavori di manutenzione, anche ordinaria, sulle parti comuni di edifici residenziali ed estesa all’acquisto dei mobili per l’arredo. La detrazione proposta dai due esponenti del Pd firmatari della proposta di legge e’ al massimo del 10% della spesa complessivamente sostenuta per la ristrutturazione e comunque entro il tetto previsto di un ammontare complessivo di spesa di 48mila euro. Soprattutto per le piccole case, spiegano i due esponenti del centrosinistra, difficilmente la ristrutturazione raggiunge o supera la cifra di 48mila euro: con l’estensione della detrazione all’arredo diviene possibile un miglior utilizzo di tale plafond, anche nell’ipotesi in cui l’intervento di ristrutturazione sia di modesto ammontare.

Norme per incentivare l’acquisto di mobili ed elementi di arredo non garantirebbero solo benefici economici a chi voglia metter su casa, ma rappresenterebbero una boccata d’ossigeno per il settore del legno e dell’arredamento, che nel suo insieme fattura circa 40 miliardi di euro, occupa oltre 410mila addetti ed esporta il 34,5% della produzione. Il comparto del legno e dell’arredamento contribuisce per oltre il 15% all’avanzo commerciale dell’industria manifatturiera italiana ed occupa il 9% degli addetti del settore manifatturiero, senza considerare i consistenti effetti occupazionali in termini di indotto.

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Adagio, adagio, dopo qualche intoppo procedurale, è partito nel pomeriggio di oggi il sito di Enea http://finanziaria2009.acs.enea.it/ destinato ad accogliere le documentazioni relative agli interventi di risparmio energetico eseguiti nel 2009 e che potranno dare diritto, se tutto è in regola, alle detrazioni fiscali nella misura del 55% delle spese sostenute, naturalmente entro i limiti di legge. “In realtà – ci ha dichiarato poco fa l’ing. Giampaolo Valentini, responsabile del Gruppo di Lavoro Efficienza energetica di Enea – abbiamo avuto qualche problema dovuto al cambio di piattaforma informatica e del gruppo degli sviluppatori. E come sempre accade quando si cambia piattaforma, abbiamo avuto qualche bug da sistemare. Probabilmente sarà così per i prossimi 15 giorni. Grazie, quindi, agli utenti che ci segnaleranno i problemi riscontrati.” In effetti anche noi oggi pomeriggio abbiamo avuto qualche problema nella registrazione e nell’accredito. Poi, tutto è filato liscio. Alle 17, dopo 2 ore di attivtà, il sistema aveva accreditato quasi 500 utenti. Tra l’altro, il sistema non tiene conto degli accrediti degli anni scorsi e occorre registrarsi nuovamnete. Il cambio di web application si è reso necessario, dice Enea, per agevolare i cittadini nella compilazione delle attività di intervento di efficienza energetica in modo più veloce, automatizzato e con più dati utili al cittadino. In particolare, è stata centralizzata l’anagrafica del beneficiario e l’anagrafica degli edifici/immobili associati al fine di permettere la compilazione dei relativi allegati in modo automatico senza dover ripetere più volte tali digitazioni ed eliminando gli errori di digitazione multipla. E’ stata centralizzata la procedura di apertura di nuova attività di intervento, rendendo possibile la scelta del comma di riferimento e la generazione automatica dei relativi allegati, pre-compilati con i dati del beneficiario e dell’edificio/immobile. Il servizio, assicura Enea, sarà pienamente operativo a partire dal 4 maggio.

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