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Le leggi regionali potrebbero rendere inefficace la liberalizzazione delle ristrutturazioni introdotta dal Governo
di Rossella Calabrese
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– Non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma il DL che consentirà di realizzare, senza titolo abilitativo, interventi edilizi di manutenzione straordinaria già pone dei dubbi di compatibilità con la normativa regionale.

Come ha precisato il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, in conferenza stampa – “le opere interne alla casa si potranno fare subito, a meno che non ci sia una legge regionale che le vieti”.
E nella quasi totalità delle Regioni è proprio così. Sulla disciplina della DIA, infatti, il Testo Unico dell’edilizia (Dpr 380/2001) delinea una normativa generale ma, poiché la competenza sulla materia edilizia è regionale, le Regioni, con le proprie leggi, hanno integrato o modificato l’elenco delle opere per le quali è richiesta la Dia.

In quasi tutte le Regioni quindi, la manutenzione straordinaria è sottoposta a Dia, e poichè la disciplina regionale – come ha ribadito Tremonti – prevale su quella statale, la norma introdotta dal DL incentivi rischia di rimanere inefficace. Tranne che in pochissimi casi: ad esempio in Sardegna, dove la legge regionale assoggetta le opere di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo ad un’autorizzazione comunale, previo parere del solo Ufficio tecnico comunale. Soltanto in casi come questo, quindi, la nuova norma statale potrebbe applicarsi, senza peraltro apportare significative novità, dal momento che la procedura rimarrebbe quelle delineata dalla Regione.

Le Regioni che invece richiedono la Dia, potrebbero decidere di mantenere la propria disciplina, vanificando quindi l’intento del Governo di liberalizzare gli interventi di ristrutturazione.

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19/03/2010 – Il Consiglio dei Ministri di venerdi 19 marzo ha approvato il decreto-legge sugli incentivi a sostegno dei settori industriali in crisi. Il provvedimento contiene le disposizioni tributarie e finanziarie per il contrasto di frodi fiscali internazionali e per la destinazione dei gettiti così recuperati al finanziamento del Fondo per gli incentivi e al sostegno ai settori produttivi in crisi.
A diventare protagonista del decreto è però la manovra di semplificazione voluta dal Governo e che si annuncia rivoluzionaria per il settore dell’edilizia, ovvero quella riguardante la liberalizzazione delle ristrutturazioni in manutenzione straordinaria senza DIA.
Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del decreto. “Il nostro motto – ha detto il premier – è ‘tutti padroni in casa propria’: questa è l’attuazione di quel concetto”. “Si tratta – ha aggiunto il Ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli – di un articolo fondamentale, su cui abbiamo lavorato intensamente insieme al Ministro Raffaele Fitto, per consentire, finalmente, a tutti i cittadini, di essere realmente padroni a casa propria”.

MANUTENZIONI STRAORDINARIE SENZA DIA Sarà possibile quindi realizzare senza Dia:
– interventi di manutenzione straordinaria che non riguardino parti strutturali degli edifici, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento degli standard urbanistici;
– installazione di pannelli solari, fotovoltaici e termici senza serbatoi esterni, fuori dai centri storici;
– pavimentazione di spazi esterni e arredi nelle pertinenze degli edifici;
– opere temporanee, serre mobili stagionali, movimenti di terra per le attività agricole.

Tra le opere liberalizzate ci sono anche: interventi di eliminazione di barriere architettoniche, opere temporanee di ricerca nel sottosuolo, movimenti di terra pertinenti all’attività agricola, serre mobili stagionali, pavimentazione e finitura di spazi esterni, pannelli fotovoltaici e termici, aree ludiche senza fini di lucro.

L’obiettivo della norma – ha spiegato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – è quello di velocizzare il Piano Casa, ora regolamentato da leggi regionali che, in molti casi, non stanno dando i risultati attesi. Le norme regionali e molte delibere comunali hanno infatti limitato la portata delle misure anticrisi

Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del decreto. “Il nostro motto – ha detto il premier – è ‘tutti padroni in casa propria’: questa è l’attuazione di quel concetto”. “Si tratta – ha aggiunto il Ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli – di un articolo fondamentale, su cui abbiamo lavorato intensamente insieme al Ministro Raffaele Fitto, per consentire, finalmente, a tutti i cittadini, di essere realmente padroni a casa propria”.

MANUTENZIONI STRAORDINARIE SENZA DIA Sarà possibile quindi realizzare senza Dia:
– interventi di manutenzione straordinaria che non riguardino parti strutturali degli edifici, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento degli standard urbanistici;
– installazione di pannelli solari, fotovoltaici e termici senza serbatoi esterni, fuori dai centri storici;
– pavimentazione di spazi esterni e arredi nelle pertinenze degli edifici;
– opere temporanee, serre mobili stagionali, movimenti di terra per le attività agricole.

Tra le opere liberalizzate ci sono anche: interventi di eliminazione di barriere architettoniche, opere temporanee di ricerca nel sottosuolo, movimenti di terra pertinenti all’attività agricola, serre mobili stagionali, pavimentazione e finitura di spazi esterni, pannelli fotovoltaici e termici, aree ludiche senza fini di lucro.

L’obiettivo della norma – ha spiegato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – è quello di velocizzare il Piano Casa, ora regolamentato da leggi regionali che, in molti casi, non stanno dando i risultati attesi. Le norme regionali e molte delibere comunali hanno infatti limitato la portata delle misure anticrisi .Prima dell’inizio degli interventi (ad esclusione delle serre mobili e dei movimenti di terra), sarà necessario informare il Comune, anche per via telematica, allegando le eventuali autorizzazioni obbligatorie e, solo per gli interventi di manutenzione straordinaria, l’indicazione dell’impresa che eseguirà i lavori.

Le semplificazioni approvate venerdì sono le stesse che il Governo ha proposto nel marzo 2009 e che avrebbero dovuto essere approvate con un decreto legge entro il 10 aprile 2009, contemporaneamente alle norme sul Piano Casa. Il DL però si è arenato a causa del conflitto di competenze tra potere statale e regionale. I contenuti di quel DL sono poi confluiti nel ddl per la semplificazione amministrativa, approvato nel novembre 2009 , contro il quale si era scatenata la protesta dei progettisti che temevano, in un periodo crisi come quello attuale, la riduzione delle opportunità di lavoro date dalle piccole pratiche per le ristrutturazioni e l’aumento dei rischi per la sicurezza degli edifici sottoposti ad interventi senza Dia e senza Direttore dei Lavori

E anche questa nuova iniziativa legislativa incassa le critiche del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, secondo il quale l’assenza di controllo da parte dei professionisti abilitati determinerà la proliferazione di interventi progettuali di scarsa qualità senza alcuna garanzia per l’utente e la collettività e in dispregio alle norme sulla qualità dei cantieri e sulla sicurezza. Il Governo – sottolinea il Cnappc – dopo aver avviato un informatizzazione delle procedure amministrative, attraverso la Posta Elettronica Certificata e la Firma Digitale, oggi adotta un provvedimento assolutamente contraddittorio che elimina ogni controllo, penalizza i professionisti e le imprese edili e, di fatto, potrebbe incentivare l’abusivismo edilizio creando un condono mascherato per opere già realizzate in assenza di permesso.

http://tv.repubblica.it/copertina/case-liberalizzazioni-nei-lavori-il-no-degli-architetti/44310?video

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Rendere sempre piu’ realistica la progettazione di interni e’ un dovere per il progettista ma il limite di tutti i software ora in commercio e’ la loro rappresenteazione in 3d. Moltissimi software infatti riescono a dare una rappresentazione tridimensionale ma poco o nulla esiste per visualizzare in stereoscopia  tali immagini a meno di costose apparecchiature e cospicui investimenti.
 

Covertec srl e’ riuscita invece ad ottenere con semplicita’ e a tutto vantaggio del cliente dei render stereografici che consentono di percepire la profondita’ di campo e quindi la reale distanza degli oggetti,delle pareti ,e l’agilita’ dei percorsi in visione stereografica.

Accade  quindi di percepire la propria casa allo steso modo di come  si sono visti gli oggetti e le scenografie nel film “Avatar” di Cameron nella versione  in 3d.

Qui di seguito ci sono diversi esempi di render di interni in versione stereografica che possono essere visionati con gli occhialini rosso-blu.

Indubbiamente non si e’ data importanza ai colori ma solo all’aspetto stereografico.In questo modo il cliente sara’ davvero in casa,vivendo la sensazione degli spazi.

sterografia
sterografia

 

parete attrezzata multimendiale in visione real3d (stereografia)

parete attrezzata multimendiale in visione real3d (stereografia)

 

parete attrezzata in visione real3d (stereografia)

parete attrezzata in visione real3d (stereografia)

 

ingresso stereografia

ingresso stereografia

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Il primo WC con una capacità di scarico di soli 3,5 litri per ogni sciacquo
Villeroy&Boch lancia Omnia GreenGain

Il risparmio dell’acqua è uno dei fattori più importanti nella realizzazione dei prodotti della linea bagno di Villeroy & Boch.
Dopo importanti innovazioni come Quaryl® e Ceramicplus, l’azienda lancia Omnia GreenGain, il primo WC montato a muro con sistema di scarico che consuma soltanto 3.5 litri di acqua. Questo significa che, grazie ad un sistema di distribuzione idrica appositamente sviluppato, consente di risparmiare fino al 40% di acqua in più rispetto ai tradizionali WC da 6 litri.
Nella versione dotata di “tasto risparmio” supplementare si può ridurre l’erogazione addirittura soltanto a 2 litri.

La nuova architettura del WC favorisce un’efficiente distribuzione del flusso tramite 3 ingressi: oltre allo sciacquo principale, l’acqua viene convogliata anche parallelamente, a sinistra e a destra della parete anteriore, in modo tale da assicurare il passaggio per un eccellente risultato di scarico. Il kit di installazione completo comprendente il sistema di fissaggio e la particolare cassetta di sciacquo è stato sviluppato in collaborazione con Viega e viene fornito direttamente da Villeroy & Boch.

Omnia GreenGain di Villeroy & Boch rappresenta il nuovo standard in termini di ecologia e risparmio, garantendo ottime prestazioni senza bisogno di cambiare le proprie abitudini.
Grazie alla sua versatilità e al suo design senza tempo ispirato alle linee della collezione Omnia Achitectura, permette un impiego universale e può essere installato sia in edifici nuovi che per le ristrutturazioni complete.

Omnia GreenGain è disponibile comprensivo di sedile.

Nota: l’unica condizione per uno sciacquo economico da 3,5 litri è che lo scarico sia realizzato completamente in conformità con lo standard europeo EN 12056, sistema II DN 90/80 e che le tubazioni di scarico abbiano diametro di 80 e una lunghezza massima di 5 metri dal punto di collegamento della colonna di scarico centrale.

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4. Settembre 2009, 5:10 Mercato immobiliare, Edilizia pubblica, Edilizia, Mutui, Contributi e agevolazioni sulla casa
Dopo il piano per l’ edilizia sociale pubblica e l’ impulso all’ edilizia privata, Silvio Berlusconi è passato al il terzo atto del piano casa, pensando ai giovani: appartamenti in affitto a basso costo con possibilità di riscatto nelle principali città italiane di grande e media grandezza, mutui a tassi ridotti, agevolazioni per giovani coppie.

Sarà dedicato ai giovani un provvedimento che Silvio Berlusconi ha detto che presenterà al prossimo consiglio dei ministri, entro questa settimana, il primo dopo la ripresa estiva. Secondo quanto filtra da stretti collaboratori del presidente del Consiglio, nelle città selezionate si cercheranno aree o edifici disponibili nei vari quartieri per poter realizzare piccoli complessi da destinare ai giovani.

Potrebbero essere utilizzati terreni demaniali e strutture esistenti da demolire e rimpiazzare con palazzine da 6 – 10 appartamenti. In ogni caso, strutture gradevoli, no all’ edilizia intensiva. Il progetto dovrebbe fare leva sull’ iniziativa privata, con realizzazioni in project financing. Il profitto sarà garantito dalla rata dell’ affitto, cui potrebbe seguire la decisione di riscattare l’ immobile. Le rate di mutuo, ha anticipato Berlusconi, saranno più basse dei canoni di locazione di mercato.

Quali saranno le garanzie richieste ai giovani inquilini per accedere all’ abitazione e il dettaglio dei meccanismi della convenienza economica? Intanto, per il piano di housing sociale si avvicinano i primi termini operativi, dopo la pubblicazione del Dpcm, avvenuta il 1 agosto scorso.

L’ ufficio legislativo delle Infrastrutture indica il 3 settembre, mentre le strutture tecniche del dicastero optano per una immediata entrata in vigore, il giorno successivo alla pubblicazione. Anche ammettendo che si riuscisse a rispettare tale scadenza, il gruppo dovrebbe comunque partire senza le Regioni. Infatti la terna di rappresentanti da comunicare alle Infrastrutture dovrà essere approvata dalla conferenza dei presidenti delle Regioni. E QUI CASCA L’ASINO PER LA REGIONE CAMPANIA!!!!
La prima riunione avverrà in questo mese, ma non prima di una decina di giorni. In ogni caso, causa l’ attuale fase di tensione fra Governo e Regioni (su Fas e Sanità), è opportuno non dare nulla per scontato. Eventuali ritardi sull’ avvio del gruppo di lavoro ricadrebbero sul termine entro cui definire le caratteristiche degli strumenti finanziari che promuovono gli alloggi, fissata dal Dpcm dopo 90 giorni dall’ entrata in vigore del decreto.

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